Nomi a dominio: quali scegliere e perché sceglierne più di uno
NOTA: Questa pagina è stata scritta prima della scomparsa di Faletti; senza voler mancare di rispetto alla sua memoria, ho deciso di lasciarla comunque così.
Abbiamo visto finora che è importante presidiare le ricerche per il proprio nome e i propri libri, e che è altrettanto importante non affidarsi unicamente ai profili social per farlo, scegliendo come strada maestra quella di un sito personale.
E' venuto quindi il momento di capire come chiamare questo sito, o, più propriamente, quale nome a dominio scegliere.
In termini tecnici, il nome a dominio (in inglese Domain Name System) viene spesso indicato con l'acronimo DNS) e altro non è che una serie di stringhe separate da punti che serve per convertire indirizzi IP in qualcosa di più facilmente memorizzabile.
I nomi a dominio si distinguono in base al livello, con la parte più importante posta a destra del punto e detta dominio di primo livello (o TLD, Top Level Domain). Un esempio sono .com o .it.
Un dominio di secondo livello è fatto di due parti (es. google.com); solitamente siamo abituati a conoscere domini di terzo livello che iniziano per www (es. www.libero.it), ma qualunque sequenza di strighe e tre punti è comunque accettabile (es. pippo.pluto.com).
Questo rapido excursus tecnico sui nomi a dominio serve solo a dire che la prima cosa che è necessario che tu faccia, in quanto scrittore, è innanzitutto scegliere quale sarà l'indirizzo umanamente comprensibile della tua casa in rete.
E qui viene il bello, perché scegliere il tuo nome a dominio non è così immediato come potresti pensare.
Iniziamo col supporre che ti chiami Mario Rossi (spero di no, perché fare branding su questo nome non sarebbe granché facile).
La tua scelta potrebbe essere: il mio nome a dominio sarà www.mariorossi.it!
Ma ti chiedo: perché non www.mariorossi.com?
O mario.rossi.it?
O ancora www.rossimario.it?
Potrei andare avanti praticamente all'infinito, ma nella maggior parte dei casi tutta questa scelta non c'è.
Ti porto un esempio, nel 2002 Giorgio Faletti pubblicò Io uccido e diventò un caso letterario mondiale, ma non registrò il suo nome a dominio personale, e quando un po' di tempo dopo pensò fosse opportuno farlo, scoprì che www.GiorgioFaletti.it era stato registrato e non era disponibile.
All'epoca il sito appariva così:
Il povero Faletti ripiegò su www.GiorgioFaletti.net
Ma la storia non finisce qui: nel 2008 qualcuno compra il dominio www.GiorgioFaletti.com e lo usa per attirare traffico e fare soldi sfruttando (in maniera del tutto legale) il nome dell'autore.
E questo solo perché Faletti non aveva preso anche quel dominio.
A distanza di anni, poi, visto che giorgiofaletti.net non era bello quanto giorgiofaletti.it, Faletti lasciò scadere il .net e prese possesso del nome a dominio che sperava, probabilmente pagando una bella cifra.
Sorpreso? Non dovresti: esistono persone che per vivono facendo i domainer, ovvero che acquistano buoni nomi a dominio a prezzi bassi e li rivendono cercando di ricavarci un profitto. Sex.com è stato venduto per oltre 10 milioni di dollari, tanto per dire...
Ma torniamo a te, Mario Rossi. Se hai un nome comune, è probabile che mariorossi.it sia già occupato, così come mariorossi.com, e non parliamo di rossi.it o rossi.com... E che fai allora?
La tua margherita si riduce a MarioRossi.biz e altre due o tre estensioni strane. O forse potresti scegliere MarioRossiScrittore.it?
Come vedi la scelta che pareva ovvia potrebbe non esserlo.
A questo punto ti dico quali sono le alternative migliori che hai:
- MarioRossi.it
- MarioRossi.com
- MarioRossi.net
questi vanno bene, ma se sono occupati potrebbe essere meglio MarioRossiScrittore.it che MarioRossi.org. Il motivo è semplice, se ci sono tanti Mario Rossi più famosi di te, difficilmente comparirai per chi cerca il tuo nome e cognome. E quando la gente ti cercherà e non ti troverà inizierà a qualificarti per distinguerti dagli omonimi che Google gli restituisce...
Se riesci a trovare il tuo nome e cognome, quindi, perfetto, ma se hai tanti omonimi e non riesci, qualificati!
In ogni caso, impara dalla storia di Faletti: prendi almeno l'estensione .it e .com per proteggere il tuo brand!
Se vuoi un consiglio su come registrare il tuo dominio contattami.
Nel prossimo capitolo vedremo quando invece è il caso di scegliere un dominio brandizzabile non collegato al tuo nome.